24 settembre 2017

Osaka. E' tutto un magna magna


"Ma non eri già stata in Giappone?"
Quest'estate il mio viaggio è iniziato da Osaka, la cosiddetta cucina del Giappone. La concentrazione di ristoranti è altissima, per qualsiasi gusto e capacità di spesa. Qui si usa dire kuidaore 食い倒れ , mangiare fino a rovinarsi.

Leggenda vuole che a Tokyo la gente ami spendere sconsideratamente in scarpe e a Kyoto in vestiti. Ecco, a Osaka si spende parecchio per il cibo! D'altronde si tratta di una città geograficamente in pole position nell'arcipelago, la materia prima freschissima dal mare e dalla terra, con un clima mite e favorevole all'agricoltura. Poi c'è l'arte della coltelleria della vicina città di Sakai, perché gli strumenti sono importanti. E non ultima l'abilità degli chef. Prendete per esempio il famoso e temuto fugu 河豚, il pesce palla: per poterlo preparare e presentare è obbligatoria una apposita certificazione e lunga esperienza sul campo. 
Tutta questa offerta viene comunicata in maniera così squillante e ossessiva da insegne, luci, colori, pupazzi meccanici d'antan che diventa impossibile non lasciarsi coinvolgere. Se poi si è portati naturalmente all'assaggio e alla sperimentazione, ogni piatto, ogni ingrediente diventa un'esperienza da fare, almeno una volta nella vita!
Tsuboraya Dotonbori: il regno del fugu ha diverse sedi fra cui scegliere in città

Sashimi di fugu, delicato ma consistente sotto i denti

Set fugu, amo il rischio :D
Kani Douraku, il regno del granchio, altro ristorante molto famoso. 
Insegna meccanica a Dotonbori
Glico Sign
 In versione contemporanea a led


Unagi
 Secondo un racconto popolare, chi mangia anguilla nel giorno del bue non soffrirà il caldo durante la lunga estate giapponese. Mah! Caldo fa davvero caldo.



Kushikatsu 串カツo Kushiage 串揚げ
Pezzetti di carne, pesce o verdura impanati e fritti su spiedino ... uno per tipo, grazie!



Segue cena Omakase da Seitarou ...
come dire "fai tu, mi fido!"

Non c'è il menù in inglese, e chi se ne importa. Una coppia di clienti soddisfatti esce dal locale facendo sorrisi e complimenti. Intercetto la sciura, è la moglie dello chef, lo scoprirò in seguito. Mi mostra il foglio dei prezzi. La formula è Omakase, ovvero "fai tu, mi fido" ... soldi spesi bene!














P.S.: la storia completa del viaggio per immagini #sarajap2017 è su Instagram

Nessun commento:

Posta un commento