22 giugno 2016

Riesling Renano ...Il vino più buono del mondo


Così almeno mi sembrava ieri sera. Tre tedeschi e un francese ospitati. No, non credo di sbagliare, si tratta di uno fra i miei vini preferiti di sempre. Anche se non ho avuto molte occasioni con lui, non credo proprio di sbagliare. Ho provato belle sensazioni, ho avuto voglia di berne ancora e ancora, e di provarne altri.
La voglia mi rimane anche in questo momento. Se ci penso mi torna l'acquolina, generata dal combinarsi e sovrapporsi in una danza estasiante di elementi acidi, salini, dolci, minerali e ... in un caso particolare con l'Alsaziano, anche umami (ma guarda cosa si inventa questa).
Andiamo con ordine. Sto tornando lentamente alle vecchie abitudini e alle antiche passioni, alla ricerca di buoni cibi e buoni vini, per trovare nuove motivazioni. Non so se questo è completamente salutare ma influisce positivamente sul mio attuale umore. L'occasione nasce dal ritorno al luogo dove feci i primi passi verso la conoscenza del vino e più tardi, fresca di diploma AIS, un po' di pratica con il servizio. Cielo e Vino organizza una degustazione interessante, protagonista il Riesling Renano, e io decido di andarci.
Complice l'esperto relatore Filippo Querzoli, che sembra sapere il fatto suo, mi godo questa serata alla scoperta di un vitigno antico e affascinante che grazie alle particolari condizioni del suo terroir d'elezione, Germania e Alsazia in primis, regala vini bianchi grandi, emozionanti e longevi.



I vini in degustazione:

1. Riesling Trocken 2015 Julius Treis, Mosel (11%vol). Il più giovane e secco. Naso pulito, fresco, piacevolmente agrumato. Limone, pompelmo e la sua scorza bianca. In bocca limone e sale, infatti la salivazione si fa importante, pulitissimo. Col tempo lascia spazio anche a sentori di confetto, bonbon e  saponetta ai fiori bianchi. Abbinamenti: pesci grassi, anguilla, capitone, cernia.

2. Riesling Grand Cru Saering 2012 Domaines Schlumberger, Alsace (12%vol). Sentore di idrocarburi a bicchiere fermo. Poi frutta a polpa gialla, albicocche e mirabelle, miele, note fresche di pompelmo. Molto complesso, in bocca è sicuramente meno sapido del primo vino, con una chiusura leggermente amara. Ha un residuo zuccherino inferiore. Sembra avere un corpo più magro, che tende a sfuggire. In realtà ha bisogno di tempo per aprirsi ed esprimersi. Più tardi esce una nota che definirei umami (alla giapponese, leggermente carnoso, quasi animale) e infatti mi ricorda il profumo del coniglio (ruspante di cascina, no GDO) cucinato arrosto da Rita, abbinamento che definirei perfetto. 

3.Riesling Pfaffenberger Spatlese 2010 (8%vol). Al naso cedro candito, frutta a polpa gialla matura, sentori dolci ma anche caratteristici della muffa nobile, note speziate di zafferano. In bocca è tutto un rincorrersi di sensazioni dolci e salate esaltate dall'acidità sostenuta. Lunghissimo, sembra non finire mai. Lo abbiniamo al fois fras? Infatti sta d'incanto con il piatto proposto in degustazione: risotto super mantecato al burro e impreziosito da fondo bruno e dadini saltati di scaloppa di fois gras. Ovvero come trovare l'equilibrio fra tendenza amara e sensazioni dolci.

4.Riesling Auslese Schonborn 2005, Berg Schlossberg (9%vol). Naso pazzesco. Frutta candita, disidratata, panettone, burro fuso e di conseguenza anche pandoro. La dolcezza predomina ben accompagnata da un corpo quasi solido, direi masticabile e da un'acidità che evita di trasformare il tutto in uno sciroppo stucchevole. In bocca è lunghissimo e profondissimo, esagerato. Tende a prevalere su tutto, tende a essere bevuto senza sosta e senza ritegno. Si presta bene ad abbinamenti con formaggi ultra saporiti come Stilton o Gorgonzola di Capra naturale.



Qualche concetto che voglio tenere a mente:
  • Il Riesling è un vino di luce. Ci sono vini di sole e vini di luce. Il Riesling appartiene a quest'ultima categoria. Cresce al freddo, in condizioni difficili. Non è sempre facile arrivare ad una maturazione ottimale delle uve. Il poco calore concesso dalla natura viene catturato e restituito dai riflessi dei corsi d'acqua che scorrono alla base di pendii ripidissimi e orientati in modo da avere la migliore esposizione possibile. Tanti tipi di suoli diversi nutrono la pianta. L'ardesia nera è molto presente e contibuisce a catturare ulteriore calore. 
  • Il riesling è un vino sottile, poco alcolico, estemamente elegante, ma non per questo poco potente. La sua grandezza non sta nella gradazione alcolica ma nella concentrazione delle sostanze che le forti escursioni termiche regalano alle bucce e che le macerazioni attente sono in grado di estrarre.
  • Il Riesling è un vino d'acciaio. E' già tutto li, non serve il legno ad esaltarne le caratteristiche, serve solo attendere. Concede poca confidenza in gioventù, ma con l'invecchiamento si aprirà a sensazioni davvero particolari e articolate. L'acidità lo proteggerà e sosterrà nella sua evoluzione. Complessità, profondità, lunghezza.
Evviva!

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