25 maggio 2011

Blondie tropicale



A pensarci bene, più che una merenda si potrebbe trattare di un vero e proprio pranzetto! Gusto intenso e tanta energia per lo sport, ma anche per l'impegno intellettuale... è noto, lo zucchero fa bene al cervello, e anche il cioccolato. Non sono particolarmente amante del cioccolato bianco, che da solo è sempre un po' stucchevole, ma in compagnia della frutta esotica essiccata (mango, ananas, papaia... tagliati a cubetti si trovano spesso al super in bustine tipo snack) e dello zucchero di canna scuro, quello un po' umido e molto aromatico, acquista carattere e mordente. Provare per credere.

Blondie tropicale. 150g zucchero di canna scuro, 100g burro, 100g cioccolato bianco, 120g farina, 100g frutta tropicale essiccata a cubetti, 1 uovo, una presa di sale.
Montare a crema spumosa lo zucchero con il burro morbido, aggiungere 1 uovo, la farina, il cioccolato bianco tritato grossolanamente al coltello, la frutta ed una presa di sale. Amalgamare brevemente gli ingredienti e versare in una teglia quadrata di circa 20/22 cm di lato, rivestita di carta forno leggermente bagnata e ben strizzata. Cuocere per circa 25 minuti a 180°C finchè il blondie non diventa dorato e una volta raffreddato tagliare a quadrotti.


13 maggio 2011

Xi Hu Long Jing


Sono appena rientrata dall'ufficio. E' primavera inoltrata ma non rinuncio ad una tazza di tè caldo, mi rilassa e mi predispone la mente al riposo. Lascio un momento da parte i pensieri su cosa cucinerò per cena e come mi organizzerò con le mille cose da fare per domani. Preparo il vassoio con l'occorrente e mi vado a sedere sotto il portico con la mia rivista di giardinaggio preferita appena estratta dalla cassetta della posta e ancora incellophanata. Rose, peonie, sontuosi giardini nel pieno del loro splendore... desideri e progetti più o meno irrealizzabili per il mio giardino.
Questo particolare tipo di Long JingXi Hu Long Jing, viene prodotto nella regione cinese dello Zhejiang nei pressi del Lago Occidentale (Xi Hu). Si racconta che l'imperatore Qianglong, mentre era in visita al famoso tempio Hu Gong, rimase affascinato dall'abilità di alcune donne che stavano raccogliendo le foglie di tè e volle provare lui stesso. Mentre era impegnato nella raccolta, ricevette la notizia dell'improvvisa malattia della madre. Ripose nelle maniche della veste le foglie già raccolte e fece ritorno in tutta fretta a Pechino. Subito arrivò al capezzale della madre, che si accorse del profumo proveniente dalla veste. Allora Qianglong  le preparò un'infusione con quelle foglie. La leggenda spiega come la particolare forma delle foglie di Long Jing riprenda l'aspetto delle foglie appiattite che l'imperatore utilizzò per l'infusione della madre. Non è dato sapere se poi la signora trovò giovamento dalla bevanda... ma mi piace pensare che quel tè avesse davvero poteri curativi.